Visionario

via Asquini 33, Udine

Al suo interno: tre sale cinematografiche (Astra, Minerva e Eden per un totale di 400 posti), un ampio spazio espositivo (con una parete di oltre 20 metri e un’area plasmabile di 200 metri quadri per meglio accogliere le mostre), un Internet bar (110 metri quadri coperti), una mediateca, una sala incontri/conferenze e un bookshop con novità librarie alle quali si aggiunge una vasta selezione di DVD che spaziano dai classici della storia del cinema ai più noti film popolari italiani fino alle cinematografie asiatiche).

L’edificio, caratterizzato da una architettura razionalista anni Trenta, porta la firma dell’architetto Ermes Midena è dotato dei più recenti ritrovati della tecnologia: sistema WI FI in ognuno dei locali, dolby surround EX per le tre sale, estrema potenza luminosa per le lampade di proiezione.

Visionario, allacciandosi nel nome allo specifico dell’arte cinematografica, alla magia, all’artificio, all’immaginazione e all’idea dell’invenzione fantastica, vuole essere nella sostanza espressione di un sentimento idealista, utopico, sognatore. Un luogo fuori dal comune, originalissimo, non costretto nelle rigidità e nei ritmi dei grandi complessi a multisale – fabbriche di fatturato, supermercati del cinema – bensì un posto da vivere e assorbire come totalità e in assoluta autodeterminazione. Un nuovo luogo fisico unico, dove fare e ospitare cultura: arti visive e proiezioni cinematografiche, video e mostre, intrattenimento e formazione; luogo espressione di un patrimonio di conoscenze capace di nuove acquisizioni.

Una parete visionaria di dieci metri firmata da Gianluigi Toccafondo ne rende unico e prezioso l’ingresso. Quasi fosse una storia illustrata del cinema queste “figure pennellate” si presentano come un richiamo archetipo alle immagini mitiche del cinema di qualità e del cinema di ricerca. Forme colorate, segni svolazzanti, linee allungate di colore si stemperano su di una superficie di 10 metri di altezza e invadono, incorniciandoli, i volti di Clint Eastwood ne Gli spietati, di Nicole Kidman in Ritratto di Signora, di Al Pacino in Scarface. I colori intensi di Film Blu e Film Rosso di Kieslowski si incendiano in un’esplosione di tinte e di forme sul poster di Trainspotting fino a diventare evanescenti nei pastelli dei paesaggi ripresi dal poster di Dov’è la casa del mio amico di Kiarostami o nel rosso tenue reinventato di Paris, Texas di Wim Wenders. Uniti insieme i 74 manifesti fanno di questa parete un’opera d’arte unica, fortemente simbolica. L’immagine totale è ammaliante. Un’opera d’arte permanente coloratissima, originale ed esclusiva.

www.visionario.info

Testo tratto da Udine Cultura