#FreePatrickZaky

Arrestato al Cairo all’arrivo dall’Italia lo scorso 8 febbraio, Patrick Zaky, studente egiziano dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna,  è indagato per cinque diversi capi d’accusa contenuti in un mandato di cattura emesso nel settembre 2019, quando era già in Italia: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false epropaganda per il terrorismo.

Accuse false e inventate – lo denuncia Amnesty International – per punire un giovane ricercatore e attivista, che ha sempre agito alla luce del sole tanto in Egitto quanto in Italia.

Per sollecitare le autorità egiziane ad annullare le accuse e scarcerare Patrick Zaky, in questi mesi Amnesty ha raccolto oltre 150.000 firme che l’ambasciata d’Egitto a Roma non ha ancora accettato di ricevere.

Vicino/lontano ha aderito alla campagna “Siamo tutti Patrick Zaky” lanciata dall’Università di Bologna. La sagoma di cartone che lo raffigura, disegnata da Gianluca Costantini – che ringraziamo – ha occupato per tutto il festival un posto in prima fila nella chiesa di San Francesco. Nella foto di Luca d’Agostino Patrick siede di fianco al presidente del nostro comitato scientifico, Nicola Gasbarro

Purtroppo nell’udienza di oggi, mercoledì 7 ottobre,  il Tribunale ha ordinato altri 45 giorni di detenzione. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato: “Occorre un impegno serio del Governo italiano, che riesca a far uscire Patrick da questo incubo”.