Escono in italiano i “Diari dal carcere “ di Sepideh Gholian
“Ci picchiano da mezzogiorno alle 10 di sera. Temo che non resterò in vita. Dire che sono terrorizzata non basta a esprimere ciò che provo”. Inizia così il racconto della prigionia di Sepideh Gholian, giovane reporter e attivista iraniana arrestata nell’autunno 2018, mentre seguiva in veste di giornalista lo sciopero dei lavoratori della raffineria di zucchero Haft Tappeh, uno tra i più grandi complessi agro-industriali del paese. Dopo essere stata detenuta in varie prigioni iraniane, tra cui quella tristemente famosa di Evin, attualmente è rinchiusa nel carcere di Bushehr. Condannata in primo grado a 18 anni di carcere e in Corte d’appello a 5 anni sulla base di una confessione estorta con la violenza, nel giugno 2020 Sepideh Gholian ha rifiutato di inoltrare una richiesta di perdono all’ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema dell’Iran. In un breve periodo di libertà provvisoria, nella primavera dello scorso anno, era riuscita a scrivere e far circolare le sue memorie del carcere, ed è per questo ora sotto processo anche per “diffusione di propaganda e falsità”.
I suoi diari sono stati pubblicati, prima in persiano e poi in inglese, da IranWire, un sito di informazione che ha base a Londra. L’associazione “Librerie in Comune” di Udine – libera associazione di librai che comprende le librerie Einaudi, Feltrinelli, Martincigh, Moderna, Odòs, Tarantola – e il festival vicino/lontano hanno deciso di unire le forze per dar vita a un progetto editoriale che consenta a questo prezioso documento di vedere la luce in Italia. Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International Italia.
L’intento è quello di dare distribuzione nazionale alla pubblicazione, che uscirà per i tipi di Gaspari Editore con la prefazione di Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia. La struggente testimonianza di Sepideh Gholian è stata affidata alla competente traduzione, dal testo originale in persiano, di Federico Foschini, ricercatore in Storia, istituzioni e relazioni internazionali dell’Asia, esperto di Iran e Afganistan. Per coprire i costi dell’intera operazione, è stato attivato un crowdfunding sulla piattaforma ideaginger.it aperto alla collaborazione di tutti i lettori e cittadini che vorranno dare sostegno al racconto di Sepideh Gholian.
Il volume, fresco di stampa, verrà presentato giovedì 1° luglio. in anteprima nazionale, al festival vicino/lontano.
Il ricavato della vendita del libro verrà destinato a coprire le spese legali di Sepideh Gholian.
Una quota verrà devoluta ad Amnesty International, che in 60 anni di attività ha contribuito a liberare oltre cinquantamila “prigionieri di coscienza”.
la foto pubblicata è tratta da IranWire