Premio Terzani 2021: i cinque finalisti
La motivazione della giuria
La terra non ha più tempo! È questo l’allarme con cui Andri Snær Magnason pone al centro della nostra attenzione la questione del riscaldamento globale. Per farlo ci accoglie nel suo paese di vulcani e ghiacciai antichissimi, ci fa entrare nella sua casa, ci fa conoscere la sua famiglia assai speciale: dai nonni e bisnonni – glaciologi e avventurosi esploratori di paesaggi incontaminati del passato, di struggente bellezza – ai nipoti e pronipoti immaginari di un futuro ormai non troppo lontano. Ed è in nome di queste generazioni che Magnason, mescolando dati scientifici aggiornati sul deterioramento ambientale – di cui noi, qui e ora, siamo responsabili – al racconto di miti e leggende del Grande Nord, ci spinge a ripensare il mondo, ci mette in guardia dal nostro eccesso di presunzione tecnologica, e soprattutto dal superpotere del petrolio, che ha reso le nostre vite comode e globali, ma ha riempito il pianeta di spazzatura, di squilibri energetici e ha aggravato le diseguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri. Ci ricorda che le nostre vite e quelle di tutti gli esseri viventi dipendono dalla natura, che ci chiede di rispettare i suoi ritmi. È senza precedenti la prova che dobbiamo affrontare: si tratta di salvare la terra. E bisogna farlo in fretta. Non possiamo sottrarci al dovere della responsabilità nei confronti del nostro pianeta e delle generazioni che lo abiteranno dopo di noi.
Per questo grido d’allarme lanciato con urgenza al genere umano, per il modo semplice ed efficace, eppure rigoroso, di rendere evidente e farci comprendere l’entità del fenomeno, Il tempo e l’acqua è un libro necessario e la giuria ha deciso di assegnare al suo autore, Andri Snær Magnason, il Premio Terzani 2021.
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Hala Kodmani per La Siria promessa (Francesco Brioschi Editore), Andri Snær Magnason per Il tempo e l’acqua (Iperborea), Elif Shafak per Non abbiate paura (Rizzoli), Ocean Vuong per Brevemente risplendiamo sulla terra (La nave di Teseo) e Anna Wiener per La valle oscura (Adelphi) sono i cinque finalisti della diciassettesima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del giornalista e scrittore fiorentino.
«Nell’anno della pandemia, dall’esito ancora imprevedibile – commenta Angela Terzani, presidente della giuria -, abbiamo cercato di individuare dei titoli che esplorassero le inquietudini e il malessere del nostro tempo, per comprendere le ragioni del sentimento di solitudine e infelicità, sia dell’uomo che della natura, che ormai tutti percepiamo. Questo, per restare fedeli allo spirito di Tiziano che ha sempre voluto tentare di capire, e far capire, i risvolti nascosti di quel che turba i popoli e gli individui».
I giurati – Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi – costretti quest’anno dalla pandemia a riunirsi online e non, come sempre, nella casa fiorentina della famiglia Terzani, si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale, prevista per fine maggio.
Il vincitore sarà annunciato a inizio giugno e domenica 4 luglio (ore 21) sarà – auspicabilmente in presenza – l’atteso protagonista, a Udine, della serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento di chiusura della XVII edizione del Festival vicino/lontano.