A dieci anni dalla morte di Anna Politkovskaja
“La libertà di espressione nella Federazione di Russia. Un confronto a dieci anni dalla morte della giornalista Anna Politkovskaja” è il tema del workshop internazionale in programma venerdì 25 novembre, alle 14, nell’aula 3 del polo Economico-Giuridico dell’Università di Udine, in via Tomadini 30.
L’incontro, coordinato da Roberto Scarciglia dell’Università di Trieste, vedrà la partecipazione di Oreste Pollicino dell’Università Bocconi di Milano (“La libertà di espressione alla luce delle indicazioni europee”), Rosanna Giaquinta dell’Università di Udine (“La censura in Russia dall’epoca zarista ad oggi”), Anita Soboleva della High School of Economics di Mosca – MGIMO (“La libertà di stampa in Russia”), Angela Di Gregorio dell’Università di Milano (“La libertà di manifestazione pubblica attraverso il prisma della giurisprudenza costituzionale”).
Al termine si terrà il dibattito. Il workshop è organizzato da Laura Montanari, docente di diritto pubblico comparato, nell’ambito delle attività del piano strategico del dipartimento di Scienze giuridiche, con il patrocinio di vicino/lontano e la collaborazione di Media Laws e Multiverso.
Anna Politkovskaja, nata nel 1958, è stata una giornalista e attivista per i diritti umani russa. Ha lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Izvestia (che durante l’Urss insieme alla Pravda rappresentò la stampa ufficiale del regime), per passare poi alla stampa indipendente, dapprima alla Obshchaja Gazeta e, dal 1999, al bisettimanale d’inchiesta Novaya Gazeta.
Anna Politkovskaja guadagnò fama internazionale per la sua attività di denuncia dei crimini del governo russo legati soprattutto al conflitto armato in Cecenia. Tale denuncia è stata riportata anche nel suo libro Cecenia, il disonore russo. Il suo libro più celebre è La Russia di Putin (Adelphi), un’ampia inchiesta sul governo di Vladimir Putin, sui problemi sociali ed economici della Russia e sulla gestione del dissenso da parte dei servizi segreti con l’appoggio del governo.
Nel pomeriggio del 7 ottobre 2006 la Politkovskaja venne uccisa con quattro colpi di pistola nell’ascensore del condominio dove abitava, nel centro di Mosca. Secondo quanto da sempre sostenuto dai suoi colleghi della Novaya Gazeta l’omicidio è da ricondursi ad un articolo che denunciava l’orrore della guerra in Cecenia, che la giornalista si apprestava a pubblicare.
Nel 2007 è stato assegnato alla memoria di Anna Politkovskaja il Premio Terzani.