vicino/lontano 2025
LA VENTUNESIMA EDIZIONE: “SCARTO”
Viviamo un tempo distopico. Uno “scarto” improvviso della storia rimette in gioco il paradigma, la grammatica e perfino il vocabolario cui avevano fatto riferimento le generazioni europee del secondo dopoguerra. In un solo giorno si chiude il ciclo storico della globalizzazione e del libero mercato. La lunga pace occidentale si sta esaurendo: la guerra è di nuovo una possibilità e la parola “riarmo” non è più un tabù. Lo spazio del compromesso politico, della diplomazia e del buon senso è disabitato da un potere che non conosce vincoli di responsabilità. Conta solo la legge del più forte. È il tempo del bullismo esibito in diretta. I nuovi despoti – in una inedita formidabile saldatura tra potere politico, potere economico e potere tecnologico –rovesciano nel giro di un’ora il sistema di alleanze che teneva in equilibrio il mondo. Le democrazie sono deboli e in crisi ovunque: i diritti, il diritto, la scienza, la cultura, i saperi, l’informazione sono sotto attacco. E il principio stesso di realtà è sovvertito e contraddetto.
In questa tempesta di clamorose giravolte è difficile orientarsi. Navighiamo a vista in un oceano di instabilità.
Siamo spaventati, destabilizzati dall’incertezza, in ansia per il futuro. E intanto, ciò che più direttamente condiziona le nostre vite – il welfare in declino, la sanità al collasso, l’istruzione pubblica in sofferenza, il rischio di scivolare nella povertà – subisce un silenzioso processo di rimozione dal discorso pubblico.
Vicino/lontano ancora una volta si interroga sulle conseguenze che questi squilibri producono su chi non ha le risorse per difendersi: le vittime, gli ultimi, gli “scarti”.
Nella convinzione che questo sia il compito di chi non ha rinunciato a coltivare l’etica della ragione. E soprattutto l’inquietudine e l’insoddisfazione di un pensiero che vuole “capire”, o almeno provarci.