L’arte dell’essenziale

  • 27 luglio 2024
  • 21.00
  • Sutrio – Ort di Sior Matie
  • Sutrio – Sala Polifunzionale

PAOLO COSTA in dialogo con PAOLO BON
interventi musicali VECJAZZ
Federico Fogolari chitarra
Fabrizio Radassao pianoforte
Sergio Rizzi contrabbasso
in collaborazione con Bottega Errante 

Camminando in montagna può capitare di chiedersi che cosa ci sia poi di così speciale in quello che si sta facendo, da dove venga la gioia che si prova malgrado la fatica, il sudore, il freddo o la pioggia. L’arte dell’essenziale di Paolo Costa è un tentativo di distillare il senso autentico di questa esperienza comune a partire da alcune parole chiave. Perché andare in montagna ci fa sentire più vivi? Che cosa c’è nel paesaggio che ci rende migliori? Come mai tra i monti l’esperienza del vuoto è tanto importante quanto il senso di pienezza? E perché non c’è nulla di male nel sentirsi inadeguati nelle Terre Alte? Prendendo spunto dalla sua esperienza personale, l’autore ci guida in un’escursione filosofica tra i prati, le vette, i ghiaioni e i boschi delle nostre montagne.

PAOLO COSTA Filosofo e saggista, è ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Oltre ad avere curato, fra l’altro, l’edizione italiana di opere di Charles Darwin, Hannah Arendt, Charles Taylor, Martha Nussbaum, è autore di Un’idea di umanità (EDB 2007); La ragione e i suoi eccessi(Feltrinelli 2014); La città post-secolare (Queriniana 2019; traduzione inglese 2022); L’arte dell’essenziale (Bottega Errante 2023). Da alcuni anni si occupa dei significati filosofici della montagna, organizzando eventi e pubblicazioni che indagano il valore spirituale che molte persone attribuiscono oggi alla loro passione per le Terre Alte.

PAOLO BON Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine. Fa parte del direttivo di vicino/lontano.

VECJAZZ Gruppo di musicisti non professionisti che hanno riscoperto il piacere di suonare insieme dopo averlo fatto, con ben altre aspirazioni, in giovane età. Il repertorio è formato in gran parte dai cosiddetti “standard”, ma non mancano composizioni originali e brani di musicisti viventi.