Brusini Michele
Operatore della Caritas di Udine, ha pubblicato Omero è nato a Mogadiscio. Storie di chi in Italia cercava l’America, e non ha trovato nemmeno l’Italia (Narcissus.me 2013) e Uallai! (con S. Lano, Nuova Dimensione, 2014).
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INCONTRO
con VITO ALFIERI FONTANA e ANTONIO SANFRANCESCO
modera MARTINA DEL PICCOLO
in collaborazione con Associazione culturale Stazioni_Postaje
Vito Alfieri Fontana, per oltre vent’anni alla guida dell’azienda di famiglia, come ingegnere ha progettato e prodotto mine antiuomo, vendendole in diversi Paesi del mondo. Ma un giorno suo figlio gli chiede: «Ma tu, papà, sei un assassino?», innescando – in parallelo con l’avvio della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo, sostenuta in Italia anche da Gino Strada – una lacerante crisi personale. Chiude con l’azienda di famiglia. Va a Oslo come consulente della Campagna, accanto all’attivista statunitense Jody Williams, che riceverà il Nobel per la pace. Due anni dopo comincia la sua seconda vita: con l’Ong Intersos diventa sminatore nei Balcani, per permettere alle popolazioni appena uscite dalla guerra il ritorno alla normalità.
VITO ALFIERI FONTANA Ingegnere elettrotecnico, mente della Tecnovar Italiana di Bari specializzata nella produzione di mine antiuomo e anticarro, dopo una lacerante conversione personale, ha aderito alla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine. Dal 1999 al 2016 è stato capo missione di diversi progetti umanitari di sminamento nei Balcani. Lo racconta nel libro Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore (con A. Sanfrancesco, Laterza 2023).
ANTONIO SANFRANCESCO Giornalista di Famiglia Cristiana, collabora con il portale IlLibraio.it. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per le sue inchieste sul gioco d’azzardo e sulle rotte europee dei migranti. È coautore di Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore (con V. A. Fontana, Laterza 2023).
MARTINA DEL PICCOLO Critica letteraria, collabora con Messaggero Veneto, Il Piccolo e altre testate. Insegna scrittura creativa ed è autrice del caso letterario Una voce carpita e sommersa. Bruna Sibille-Sizia (Kappa Vu 2019). È direttrice artistica del festival letterario La Notte dei Lettori di Udine.
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con ROBERTO BENEDUCE, SIMONA TALIANI
modera BEATRICE BONATO
in collaborazione con Società Filosofica Italiana – Sezione Friuli Venezia Giulia
La migrazione, che il narratore senegalese Cheick Hamidou Kane definiva “ambigua”, è un’esperienza perturbante e ambivalente, in cui si mescolano il desiderio di rendersi autonomi dai paesi di origine, il dolore della separazione, la difficoltà di stabilire un rapporto con la nuova realtà. Questo disagio psichico spesso viene interpretato con categorie psichiatriche e psicoanalitiche rigide, astoriche ed etnocentriche. La storia dell’etnopsichiatria, disciplina nata nell’epoca delle imprese coloniali, ha affrontato a lungo la sofferenza, dei colonizzati prima, dei migranti poi, senza indagarne la radici e negandone la peculiarità. Oggi, tuttavia, essa vive una metamorfosi, già in atto nell’impostazione teorica e nella pratica clinica di alcuni antropologi ed etnopsichiatri come Beneduce e Taliani. Sulla scorta di Frantz Fanon e di Ernesto de Martino, il loro lavoro porta alla luce la complessa stratificazione dei conflitti alla base di certi sintomi e ne riattiva il significato politico, che convoca la storia e i traumi collettivi nella diagnosi e nella cura dei disturbi individuali.
ROBERTO BENEDUCE Insegna Antropologia culturale all’Università di Torino. Fondatore del Centro Frantz Fanon, volto alla ricerca sulla migrazione e alla cura di immigrati, rifugiati e vittime di tortura. Si è occupato dei linguaggi della sofferenza psichica, dei saperi locali della cura e ha esplorato gli effetti psichici e sociali della guerra e delle atrocità di massa in Africa e nei Balcani. Tra le sue monografie più recenti: Etnopsichiatria. Sofferenza mentale e alterità fra storia, dominio e cultura (Carocci 2019); Archeologie del trauma. Un'antropologia del sottosuolo (Laterza 2019).
SIMONA TALIANI Insegna all’Università di Napoli L'Orientale. Coordina il Laboratorio di Antropologia critica delle migrazioni all'Università di Torino. Svolge ricerche etnografiche in Africa sub-sahariana sulla salute mentale e la trasformazione dei sistemi di cura. In Italia è impegnata nell’attività clinica e di ricerca presso il Centro Frantz Fanon. Ha pubblicato: Altri corpi. Antropologia ed etnopsicologia della migrazione (con F. Vacchiano, Unicopli 2006); Il bambino e il suo doppio (Franco Angeli 2019); Il tempo della disobbedienza. Per un’antropologia della parentela nella migrazione (ombre corte 2019).
BEATRICE BONATO È presidente della Sezione FVG della Società Filosofica Italiana, fa parte del comitato scientifico di vicino/lontano e della redazione di “aut aut”. Ha curato il fascicolo monografico di “aut aut” La scuola impossibile (2013) e diversi Quaderni di “Edizione”, e ha pubblicato per Mimesis il saggio Sospendere la competizione. Un esercizio etico (2015).
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VITO ALFIERI FONTANA Ingegnere elettrotecnico, mente della Tecnovar Italiana di Bari specializzata nella produzione di mine antiuomo e anticarro, dopo una lacerante conversione personale, ha aderito alla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine. Dal 1999 al 2016 è stato capo missione di diversi progetti umanitari di sminamento nei Balcani. Lo racconta nel libro Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore (con A. Sanfrancesco, Laterza 2023).
ANTONIO SANFRANCESCO Giornalista di Famiglia Cristiana, collabora con il portale IlLibraio.it. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per le sue inchieste sul gioco d’azzardo e sulle rotte europee dei migranti. È coautore di Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore (con V. A. Fontana, Laterza 2023).
MARTINA DEL PICCOLO Critica letteraria, collabora con Messaggero Veneto, Il Piccolo e altre testate. Insegna scrittura creativa ed è autrice del caso letterario Una voce carpita e sommersa. Bruna Sibille-Sizia (Kappa Vu 2019). È direttrice artistica del festival letterario La Notte dei Lettori di Udine.
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Oratorio del Cristo
L’“avventura ambigua” della migrazione. Lo sguardo dell’etnopsichiatria
- modera
- Beatrice Bonato