Stai zitta!

  • 10 maggio 2024
  • 20.30
  • Teatro Palamostre

SPETTACOLO 
dal libro di Michela Murgia (Einaudi)
regia Marta Dalla Via
con Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque
disegno luci Daniele Passeri
scene Alessandro Ratti

produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, LaQ-Prod e Teatro Carcano
con il sostegno di Fondazione Armunia
evento in collaborazione Teatro Contatto 42 e vicino ⁄ lontano 2024

ingresso a pagamento
Biglietteria Teatro Contatto 
c/o Teatro Palamostre
dal lunedì al sabato
ore 17.30-19.30
tel 0432-506925
biglietteria@cssudine.it
www.cssudine.it/

Scrive Michela Murgia: «I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi […] la pratica dello ‘Stai zitta’ non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale […] Che cosa c’è dietro questa frase? […] Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?».

Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque e Marta Dalla Via hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio. Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro scritto da Michela Murgia, offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, le tre attrici, guidate dalla sapiente regia di Marta Dalla Via, coinvolgono il pubblico con leggerezza nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne.”