Al via la seconda edizione di vicino/lontano mont
Dal 10 luglio al 4 settembre, Vicino/lontano mont rinnova la sua presenza estiva tra le montagne del Friuli Venezia Giulia – in Carnia, Canal del Ferro e nelle Valli del Natisone – portando eventi e momenti di incontro da Tolmezzo a Malborghetto, da Forni Avoltri a Stregna, da Enemonzo a Grimacco.
Sono oltre 30 gli appuntamenti in programma, che vicino/lontano mont realizza anche quest’anno in collaborazione con i Comuni, le associazioni, gli enti e le istituzioni che da tempo operano nei territori montani, trovando in molti casi nuove sinergie e nuovi compagni di viaggio.
La seconda edizione della rassegna apre intenzionalmente a Tualis, domenica 10 luglio, alle 18, nel nome e nel segno di Pierluigi Di Piazza, con la presentazione della nuova edizione di “Bilal”, potente reportage del giornalista Fabrizio Gatti, a cui è stato assegnato nel 2008 il Premio Terzani. Gatti dialogherà con il fratello di Pierluigi, Vito Di Piazza.
Il concerto inaugurale della rassegna avrà luogo giovedì 28 luglio alle 18.30 a Villa di Verzegnis, con la Topoloska Minimalna Orkestra, diretta da Antonio Della Marina.
La rassegna darà spazio, in altrettanti eventi, alle quattro drammaturgie dedicate alla Carnia da Carlo Tolazzi, raccolte quest’anno da Forum ne “Il silenzio e la rivolta”: Indemoniate, Portare, Resurequie e Cercivento.
Tra i protagonisti di rilievo di vicino/lontano mont 2022 vi è sicuramente Aleksandar Zograf, uno dei maggiori esponenti internazionali del graphic journalism. Sarà impegnato, a partire dal suo ultimo lavoro – “Il quaderno di Radoslav e altre storie della Seconda guerra mondiale” – in uno spettacolo di parole, musica e immagini.
Di come uscire dalla crisi climatica discuteranno, da opposte prospettive, il giornalista e scrittore Marco Pacini e il presidente del Carnia Industrial Park Roberto Siagri, mentre Franco Corleone, già Sottosegretario alla Giustizia, entrerà nel merito delle questioni sollevate dalla nuova edizione del Libro bianco sulle droghe. La giornalista di Internazionale Annalisa Camilli e il presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà Gianfranco Schiavone affronteranno il tema del diritto d’asilo, mentre il sociologo della comunicazione Massimiliano Panarari e la giornalista del Domani Francesca De Benedetti si porranno il problema di cosa significhi essere europei “in montagna”
Tra i tanti temi che verranno affrontati dalla manifestazione: il doppio flagello di Vaia e del bostrico, la questione della tutela delle acque di montagna e la battaglia, avviata negli anni Settanta, per il Tagliamento, approfondimenti dedicati alla cooperazione, tra passato e futuro, alla sicurezza in montagna, alla musica – dai festival di fine anni Ottanta alle attuali piattaforme online -, all’alpicoltura. Ancora in programma: concerti, workshop, eventi in rifugio, proiezioni e passeggiate.
Nel corso della rassegna si terrà inoltre un incontro di presentazione del programma di eventi divulgativi e di animazione territoriale che le Autorità di gestione dei fondi europei della Regione Friuli Venezia Giulia intendono proporre alle comunità locali, in particolare quelle delle Terre Alte, per comprenderne meglio i bisogni e favorire l’accesso alle opportunità che l’Unione europea offre loro.
A Salars di Ravascletto, a Cjasa da Duga, Ulderica Da Pozzo ospiterà fino al 24 agosto “Così vicina, così lontana”, una selezione delle fotografie che Umberto Candoni realizzò in Carnia negli anni Sessanta.
A chiudere Vicino/lontano mont 2022, domenica 4 settembre, alle 18, a Tolmezzo, sarà “La restanza dei cervelli in fuga”, un Tolc Sció condotto da Claudio Moretti con la partecipazione degli altri due attori del Teatro Incerto, Fabiano Fantini ed Elvio Scruzzi, gli interventi musicali di Jvan Moda e il coinvolgimento di Jacopo Sforzi, ricercatore Euricse, e Massimo De Liva, autore di pubblicazioni sulle imprese e il capitale umano della nostra regione, tutti disposti a mettersi in gioco, tra storie di cervelli in fuga e ritorni, in un dialogo che intende semplificare e spiegare al pubblico le parole ostiche, tecniche e distanti – come la restanza – che spesso affollano il discorso sulla questione montana.