Tornano le iniziative del comitato “Udine per Nûdem”
“La vostra libertà e la mia” è il titolo del nuovo ciclo di incontri online che viene proposto dal comitato “Udine per Nûdem”, nato lo scorso anno per iniziativa dell’associazione Librerie in Comune di Udine – subito affiancato e supportato dal nostro festival –, a sostegno della giovane folk singer turca di origine curda Nûdem Durak, condannata nel 2015 a 19 anni di carcere per “attivismo terroristico” con la motivazione di aver eseguito in pubblico canzoni popolari curde.
Il ciclo di incontri, alla sua seconda edizione, è dedicato al tema dei diritti e intende in particolare approfondire lo spinoso e complesso tema della questione curda per favorire una maggiore consapevolezza dell’opinione pubblica. I tre appuntamenti, curati dal ricercatore all’Università di Udine Federico Venturini, potranno essere seguiti in diretta streaming sulla pagina Facebook delle Librerie in Comune e verranno poi pubblicati anche sul nostro canale YouTube.
Il primo incontro, in calendario mercoledì 9 marzo alle 20.45, sarà dedicato ai “Diari dal carcere” di Sepideh Gholian, giovane attivista iraniana condannata a 5 anni di reclusione per aver seguito, in qualità di reporter, uno sciopero di lavoratori. La sua testimonianza – apparsa online sul sito IranWire – è stata tradotta e pubblicata in italiano per i tipi di Gaspari editore e con il patrocinio di Amnesty Italia proprio per iniziativa di “Udine per Nûdem”, grazie anche a una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di Ideaginger e al contributo di CiviBank.
A parlare dei “Diari”, con la moderazione di Remo Politeo, presidente delle Librerie in Comune, saranno la giornalista Luciana Borsatti, esperta di Iran dove ha a lungo lavorato per conto dell’Ansa, e il ricercatore ISPI, esperto dei Paesi di lingua persiana e di Afghanistan, Fabrizio Foschini, che ha anche tradotto gli scritti di Sepideh. In un breve video per la regia di Manuel Marrese, l’attrice Aida Talliente darà voce ad alcune intense pagine dei “Diari”, accompagnata al sitar dal musicista iraniano Mehdi Limoochi.