Web e digitale per la ricerca: quali strumenti per la conoscenza umanistica?
- 22 maggio 2015
- ore 18:00
Le coordinate spazio-temporali attraverso le quali eravamo abituati a leggere la realtà si sono sbriciolate. Il mondo si è rimpicciolito: le tecnologie digitali ci consentono di rimanere ininterrottamente connessi e la Rete rende disponibili a chiunque lo desideri, con vertiginosa immediatezza, una quantità disorganizzata e frammentaria di dati, informazioni, conoscenze provenienti dai luoghi più disparati e remoti del pianeta, e intanto ci sorveglia, controlla i nostri gusti e orientamenti, raggiunge e invade il nostro spazio privato.
Vicino/lontano dunque, formula paradossale, efficace metafora del nostro tempo.
Anche il rapporto causa-effetto non sembra più capace di dar conto e ragione di ciò che accade e scorre senza logica apparente nelle nostre vite. E allora vicino/lontano rivendica la necessità di una sosta, una sospensione del flusso informativo, per fermarsi a riflettere e recuperare la possibilità di orientarsi, distinguere, selezionare: fare sintesi, rovesciando con un gesto di discontinuità la consuetudine ad accettare indiscriminatamente ciò che è (troppo) facilmente accessibile. Rivendica insomma la necessità di ridare spazio al pensiero critico, qualità essenziale del fare cultura.
Vicino/lontano ha dato la parola ad autorevoli studiosi delle più diverse discipline, ma anche a personaggi scomodi o controversi della politica e della finanza internazionale, per interrogarli sulle radici, le relazioni, le prospettive dei problemi sempre più complicati, contraddittori e sfuggenti che ci stanno di fronte. Insieme ad essi ha cercato di decifrare la realtà contemporanea, senza arrogarsi il diritto del giudizio, ma consegnandone la responsabilità al pubblico che in questi anni ha frequentato il festival.
Un pubblico sempre più identificabile con una precisa comunità territoriale, che non si è rassegnata alla passività e all’indifferenza e non ha rinunciato ad aspettative alte. Perché se internet ha cambiato, dilatandolo, il nostro scenario mentale, non ha cambiato il nostro desiderio di relazione, di socializzazione, di appartenenza e di incontro non puramente virtuali.
Così, vicino/lontano ha restituito alla collettività spazi e luoghi da tempo abbandonati, reinventandone creativamente funzione e ruolo.
Con puntualità e tempismo, nei suoi dieci anni di vita, vicino/lontano ha posto di volta in volta al centro dei suoi dibattiti le questioni emergenti del momento: l’aggressività economica della Cina, le contraddizioni della democrazia, la crisi del modello capitalistico, lo scontro fra culture, la minaccia dei terrorismi, la drammatica problematicità dei flussi migratori, il mancato avvicendamento generazionale, la crisi del lavoro, l’indebolimento del welfare, i disastri dell’illegalità, le storture della finanza, la pervasività digitale, i diritti delle minoranze, le nuove povertà, le diseguaglianze crescenti, lo sfruttamento colpevole del suolo, il mutamento climatico …… e ovviamente la vertiginosa globalizzazione di tutti questi processi.
L’undicesima edizione di vicino/lontano costruisce e organizza i suoi percorsi a partire dal binomio TOTEM e TABÙ: non per dare le risposte che ognuno si aspetta ma per porre le domande di cui non conosciamo l’esito, per nuotare controcorrente nel mare del conformismo, per mettere in discussione e magari smantellare le nostre certezze prima ancora di quelle altrui, per entrare con un pensiero più largo possibile nello spazio delle differenze e delle alterità, per alzare la testa e guardare un po’ più in là di ogni facile stereotipo e smontare l’ovvietà del senso comune, per misurarci con la contraddizione e con l’obiezione e recuperare la complessità e un’idea del reale, per allargare l’area della nostra consapevolezza e forse immaginare un modello per il mondo di oggi e per quello di domani.