Premio Terzani – Edizione 2010
La motivazione della giuria
Oltre trenta anni fa, nella vicenda Sindona c’è stato un protagonista-antagonista solitario e coraggioso, l’avvocato Giorgio Ambrosoli, che ha pagato le sue scelte con una morte violenta. Quella storia personale è ricostruita con tenerezza e insieme fredda investigazione dal figlio Umberto in “Qualunque cosa succeda”. A questo libro orgoglioso viene assegnato il premio internazionale Tiziano Terzani 2010.
Per Giorgio Ambrosoli, essere al servizio dello Stato voleva dire perseguire l’interesse generale, sapendo che ad ostacolare il suo lavoro sarebbero scesi in campo interessi trasversali e poteri privati. Non era arso dal sacro fuoco della legalità, che trasforma sempre il dovere in atto eroico; era semplicemente un uomo che svolgeva il suo lavoro con senso di responsabilità. E’ questo un concetto semplice e normale che ha permesso al mondo di evolversi e di progredire, ma che invece nel nostro paese il tempo ha trasfigurato. L’opera letteraria di Umberto Ambrosoli è riuscita a raccontare, attraverso la quotidianità del lavoro del padre, la dedizione solitaria e a volte anonima di uomini che si spendono con generosità. Attraverso il racconto di una delle storie più buie d’Italia, si fa strada il grande valore di quest’opera, ovvero la sensazione che non sia impossibile affrontare le fatiche o gli orrori. Pagina dopo pagina, “Qualunque cosa succeda” incita a non essere vili, e a non barattare la dignità con la permanenza su una poltrona. Ti accende il desiderio di voler assomigliare a quell’avvocato rigoroso. Ti accende anche la speranza di riuscirci. Non per diventare eroi, ma per essere persone normali.