Premio Terzani – Edizione 2012
La motivazione della giuria
Ala al-Aswani – medico, scrittore e dissidente – la rivoluzione egiziana l’ha prevista e attesa.
In questo libro, al quale va il premio Terzani 2012, non solo racconta in diretta i fatti di piazza Tahrir, ma smaschera la farsa che è stata costruita in Occidente sull’Egitto di Mubarak. Aswani ci racconta l’Egitto che non abbiamo voluto vedere: l’Egitto dell’oppressione, delle torture, dello stato di polizia, dell’ingiustizia quotidiana; ma anche l’esperienza di una dolorosa migrazione alla ricerca di migliori condizioni materiali e di una vita priva di umiliazioni e soprusi.
L’Egitto che ci viene qui raccontato non è quello di una rivoluzione sbocciata dal nulla, internet, ma quello della dissidenza di molti giovani e meno giovani che da anni cercavano di costruire un fronte di resistenza, e intanto subivano le violenze della polizia politica, e mettevano in gioco la loro stessa vita.
Non separando mai la sua arte dall’impegno in difesa dell’uomo e della democrazia, Aswani analizza la pratica dell’illegalità in un regime oppressivo e mette a nudo le radici della cultura della passività e della rassegnazione.
L’entusiasmo e la felicità che condivide con il popolo in piazza Tahrir non gli impediscono tuttavia di mettere in evidenza le questioni aperte dal processo rivoluzionario e soprattutto i rischi della controrivoluzione. “L’unica soluzione è la democrazia”: la frase con cui Aswani conclude tutti i suoi articoli non deve essere letta come un’indicazione rivolta solo ai suoi concittadini, ai quali la democrazia è stata a lungo negata, ma come un monito a tutti noi che non possiamo non vederla messa in discussione da una sempre più iniqua distribuzione delle risorse e ancor più dalla negazione ad alcuni popoli del diritto di vivere in pace nel proprio paese.