Behrouz Boochani per Nessun amico se non le montagne. Prigioniero nell’isola di Manus(add editore), Erika Fatland per La frontiera. Viaggio intorno alla Russia (Marsilio), Amin Maalouf per Il naufragio delle civiltà(La nave di Teseo), Francesca Mannocchi per Io Khaled vendo uomini e sono innocente(Einaudi) e Ece Temelkuran per Come sfasciare un paese in sette mosse. La via che porta dal populismo alla dittatura (Bollati Boringhieri) sono i cinque finalisti della sedicesima edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani. La giuria, riunitasi a Firenze a casa Terzani, ha selezionato i libri che andranno in votazione a partire da un elenco di quaranta titoli: «Anche quest’anno – ha commentato Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di candidare al premio opere che aiutino a far luce sui retroscena umani, storici o politici delle questioni di maggiore attualità nel mondo. Questo, per restare fedeli allo spirito di Tiziano – alla cui memoria il premio è dedicato – che ha sempre voluto tentare di capire, e far capire, ciò che avveniva di là dai nostri orizzonti».
I giurati – Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi – si sono ora riservati un supplemento di riflessione prima di passare alla votazione finale.
Il vincitore sarà annunciato in aprile e sabato 23 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sarà il protagonista della serata-evento per la consegna del Premio, da sempre appuntamento centrale del nostro festival, in programma quest’anno a Udine dal 21 al 24 maggio.